martedì 4 maggio 2010

LA PUBBLICITA’ è L’ANIMA DEL COMMERCIO: CONVINCERE PER VENDERE

“La pubblicità viene definita da chi fa marketing un ponte fra il prodotto, o il servizio e il consumatore. La pubblicità non è una strada da percorrere, ma da tracciare.”

La pubblicità è uno strumento di progresso, di comunicazione, fatto a misura delle esigenze umane e con grandi possibilità di migliorare la qualità della nostra vita. Come ogni strumento, può essere usata male; ma quando è fatta bene e con coscienza i suoi benefici sociali sono straordinari.

I BENIFICI DELLA PUBBLICITA'

Oggi la pubblicità è accettata dalla maggior parte di noi perché ormai si è integrata perfettamente nella nostra vita e fa parte della nostra esperienza quotidiana. Forse più che una critica frontale come quella che superò al suo inizio, oggi incontra opposizione soprattutto da parte di coloro che se ne sentono saturati.

Il maggior difetto della pubblicità è che ce n’è troppa.

Ovviamente la pubblicità non è perfetta. Né peggio di tante altre cose. È reale come la vita stessa. Nasce a immagine e somiglianza dell’uomo e delle sue abitudini sociali. Come specchio fedele della nostra società, è logico che non le manchino i difetti.

Le regole della pubblicità sono le seguenti:
1) la pubblicità migliora la relazione qualità/prezzo;
2) la pubblicità promuove l’informazione;
3) la pubblicità sviluppa la libertà di scelta;
4) la pubblicità forma e informa il consumatore;
5) la pubblicità può contribuire all’evoluzione del costume sociale.

IL CONSUMATORE

Più si conosce il consumatore e si capiscono le sue esigenze, più vicina a lui sarà l’informazione.
La qualità del messaggio che sia divertente, stimolante, interessante, è un altro fattore. Può attirare il pubblico e far sì che si gradisca il messaggio, cosa del tutto desiderabile.
La ricerca dimostra che se un annuncio è gradito vende di più.

La sfida della pubblicità è lavorare con misura. Per la pubblicità all’inizio è più importante informare che sedurre. Ciò che può aiutare a ottenere la fedeltà del consumatore è conoscere le sue abitudini.
Per una marca consolidata, bisogna rafforzare le abitudini del consumatore, per una marca nuova bisogna rompere tali abitudini.

In pubblicità la fiducia non si conquista con l’impatto, ma con un processo graduale.
La fiducia totale arriva solo come risultato di tante piccole fiducie parziali che si concedono ai prodotti .
La fedeltà è un'utopia in un mercato dove il verbo comprare si coniuga facilmente. La pubblicità non deve ingannare. E non è riferito ad un inganno solo sulle aspettative create per il prodotto, ma a tutto ciò che può lasciare un senso di delusione nell’aspettativa immediata o a distanza di tempo.

MA COME SI COMPORTA IL CONSUMATORE CON LA PUBBLICITA'?

Il consumatore oggi è un esperto nell’uso delle tecniche di selezione per filtrare il messaggio che riceve. Ci sono grandi fattori in gioco in questa selezione: le sue esigenze, i suoi gusti e umori del momento.

Dei cento messaggi quotidiani, un consumatore normale arriverà a ricordarne con precisione tre.

Come ogni atto di comunicazione la forza e il valore della pubblicità, dipendono dal suo destinatario. Deve essere rivolta a lui e pensata per lui, interessante per lui.

La nostra società è ormai mossa dall’arte della pubblicità e noi consumatori dovremmo stare attenti a non farci inglobare in un vortice che rischia di spersonalizzarci e a scegliere secondo i nostri gusti e non farci colpire da messaggi apparentemente accattivanti.

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